Il quale salvatore avrebbe dovuto comparire nel mondo in corrispondenza di un particolare evento cosmico annunciatore: la congiunzione nella costellazione dei pesci dei pianeti Giove e Saturno, capace di determinare un effetto di particolare luminosità nel cielo notturno. Ora, tale congiunzione si è verificata realmente (e questo è confermato da numerosi astronomi moderni) nel 7 a.C., ovverosia nella data che oggi molti studiosi, anche cattolici, concordano nel ritenere come data di nascita di Gesù Cristo e mettono in relazione con la profezia della stella presente nella natività di Matteo.
NOTA 4 - Nella letteratura qumraniana l'intervento divino, che dovrà avere luogo nel momento dello scontro finale fra il principio del male e quello del bene, è spesso identificato con le espressioni visita e visitare. Ora, la stessa cosa la troviamo anche nella letteratuira evangelica, che pure si configura come annuncio di un evento salvifico finale, e utilizza la stessa terminologia:
"Benedetto il Signore Dio d'Israele,
perchè ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi una salvezza potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso
per bocca dei suoi santi profeti d'un tempo:
salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano"
[LC I, 68-71]
"grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre" [Lc I, 78-79]
"Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo" [Lc VII, 16]
"abbatteranno te [=Gerusalemme] e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perchè non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata" [Lc XIX, 44]
NOTA 5 - In questo passo della Regola della Comunità troviamo descritta la modalità caratteristica con cui veniva aperto il pasto comunitario, ovverosia con la cerimonia della benedizione del pane e del vino, da parte del sacerdote capo, e successiva distribuzione ai commensali. In essa riconosciamo la scenografia dell'ultima cena di Gesù.
Ora, una delle tante contraddizioni presenti nel Nuovo Testamento riguarda proprio il racconto dell'ultima cena di Gesù, che differisce sostanzialmente fra i testi sinottici e quello giovanneo. In pratica, mentre i tre resoconti sinottici (Marco, Matteo e Luca) sono caratterizzati dalla istituzione del sacramento dell'eucarestia (quando Gesù offre il proprio corpo e il proprio sangue come pasto sacrificale, nelle sembianze del pane e del vino), il quarto vangelo non dà segni di conoscere tale gesto, compiuto in quella circostanza.
Un fatto importante riguardante questo vangelo, che abbiamo già esaminato nell'articolo "I Manoscritti del Mar Morto, la storia", è la datazione dell'ultima cena che, a differenza dei sinottici, risulta coerente non col calendario ufficiale, lunare, degli ebrei del tempo, ma con quello alternativo, solare, degli esseni di Qumran.
Queste due differenze (la datazione solare e l'assenza della istituzione dell'eucarestia nel corso dell'ultima cena) ci danno molti buoni motivi per pensare che gli evangelisti della tradizione sinottica, fedeli alla teologia riformistica della scuola paolina, fossero interessati a purgare il racconto da ogni possibile relazione con la tradizione esseno-zelota e ad introdurvi piuttosto le idee antiessene elaborate e propagate da Paolo di Tarso.