Padre de Vaux a Qumran
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Il governo israeliano, che nel 1967 aveva ben altre cose da pensare che ai rotoli del Mar Morto, lasciò a de Vaux il compito di supervisionare il lavoro di analisi e lo incaricò di formare e dirigere una équipe internazionale, con l'impegno di pubblicare il più velocemente possibile i risultati delle ricerche.
Ovviamente l'espressione "équipe internazionale" fa pensare alla precisa intenzione di creare un gruppo allargato, caratterizzato dalla presenza di componenti diverse che potessero garantire una gestione del lavoro non di parte. Ma in realtà fu esattamente il contrario di così. Gli israeliani non furono mai invitati a partecipare al gruppo e tutti i componenti furono selezionati fra cattolici, personaggi non laici e di stretta osservanza: Franck Cross, del McCormick Theological Seminary di Chicago; monsignor Patrick Skehan, direttore dell'Albright Institute; Padre Jean Starcky, della École Biblique; Padre Maurice Baillet, francese; Padre Josef Milik, polacco; solo un certo John Allegro non era un personaggio così chiaramente inquadrato come gli altri, ma la sua presenza non fu tollerata per molto, fu presto estromesso e sostituito con John Strugnell, che offriva garanzie di allineamento molto maggiori. In pratica possiamo dire che sotto il controllo di Padre de Vaux, esponente dell'ala più tradizionalista e conservatrice della chiesa romana, è stato creato un ristretto gruppo cattolico che ha praticamente impedito l'accesso al materiale qumraniano a chiunque altro e ne ha ritardato la pubblicazione a tempi lunghissimi. [VEDI NOTA]

Perché tutto ciò? La ragione può essere individuata in un senso di pericolo, riconosciuto probabilmente da de Vaux e subito condiviso della chiesa cattolica: i manoscritti reperiti a Khirbet Qumran aprivano senz'altro la porta ad una lunga serie di ripensamenti critici sul cristianesimo primitivo; infatti essi contengono elementi che, non solo li legano al cristianesimo delle origini, ma che mettono in grande discussione alcuni presupposti della dottrina cattolica e della sua interpretazione storica sulla figura di Gesù Cristo.
Per queste ragioni di importanza primaria Padre de Vaux si è adoperato affinché il materiale qumraniano venisse a trovarsi nelle mani di una équipe capace di gestirlo negli interessi della chiesa e la cui interpretazione fosse priva di danno alcuno nei confronti della dottrina cattolica. Fortunatamente nel 1992 (dopo 25 anni di monopolio della équipe), la situazione ha cominciato a sbloccarsi, grazie anche al grande putiferio internazionale di critiche che nel frattempo si era sollevato contro l'équipe, e molto materiale è stato reso pubblico. Ciò non ostante ci rimane il sospetto che parte della documentazione possa addirittura essere stata negata alla conoscenza della collettività. Senza considerare che 25 anni di monopolio hanno lasciato una influenza culturale profonda che continua a condizionare l'indirizzo interpretativo e occorreranno molti anni per riportare la situazione ad un punto in cui si possa ragionare oggettivamente, partendo da basi realmente disinteressate.. . . . . [VAI AVANTI]